Tu che precipiti nelle tenebre della notte
e della morte ignominiosa, smetti di agitarti:
nojn si trova da mangiare
a forza di darsi da fare.
Non vedi il mare e il pescatore,
statua che ha l'occhio fisso sul cibo,
e le stelle della notte
di cui è intessuta la trama del cielo?
Si è addentrato tra i marosi,
l'occhio ha sempre fisso
sui nodi della rete.
Se può dormire sotto il tetto di casa,
contento della notte,
è perchè il ferro fatale
ha trafitto le labbra del pesce.
Ma il compratore, assopito la notte
sotto il suo tetto, al riparo dal freddo,
che può conoscere
oltre la prosperità''
Gloria sia al mio Signore,
che a questo dà e quello priva!
l'uno pesca...
l'altro mangia il pesce!
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O potenza della frustazione esercitata dal mondo,
cessa orsù di agire contro di me!
Oppure, cancella tutto in un sol colpo!
Sono uscito in cerca del mio cibo: mi hanno detto
che era scomparso da questo mondo!
Nulla ricevo
in nome della forstuna;
e neppure ricevo grazie al mestiere in cui lavora la mia mano...
Quanti ignoranti
vivono nell'opulenza!
Quanti uomini istruiti al contrario
che solo la miseria hanno in sorte!
Gioia Angiolillo Zannino (tdr) - Le Mille e Una Notte (libro primo - il pescatore e il jinn)