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lunedì 9 maggio 2011

I Ciechi e l'Elefante

Una volta, a Savatthi, c’era un re che disse ad un uomo: "Riunisci tutte le persone a Savatthi che sono cieche dalla nascita."
"'Va bene, vostra maestà" replicò l’uomo e, dopo aver radunato tutte le persone a Savatthi cieche dalla nascita, andò dal re e gli disse: "Vostra maestà, le persone a Savatthi cieche dalla nascita sono qui radunate."
"'Molto bene, mostra a questi ciechi un elefante."
"Va bene, vostra maestà" replicò l’uomo e mostrò ai ciechi un elefante. Ad alcuni ciechi mostrò la testa dell’elefante, dicendo: "Questo è un elefante." Ad altri mostrò un orecchio dell’elefante, dicendo: "Questo è un elefante." Ad altri ancora mostrò una zanna... la proboscide... il corpo... le zampe... le natiche... la coda... il ciuffo di peli alla fine della coda, dicendo: "Questo è un elefante."
Quindi, dopo aver mostrato a queste persone cieche l’elefante, l’uomo andò dal re e disse: "Vostra maestà, le persone cieche hanno visto l’elefante. Possa la vostra maestà fare ciò che ritiene opportuno fare."
Allora il re andò dalle persone cieche e chiese loro: "Avete visto l’elefante?"
"' Sì, vostra maestà. Abbiamo visto l’elefante."
"' Ora ditemi, a cosa somiglia un elefante."
I ciechi che avevano toccato la testa dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come una brocca d’acqua."
Coloro che avevano toccato l’orecchio dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come un setaccio."
Coloro che avevano toccato la zanna dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come una pertica."
Coloro che avevano toccato la proboscide dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come l’asse di un aratro."
Coloro che avevano toccato il corpo dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come un granaio."
Coloro che avevano toccato le zampe dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come un pilastro."
Coloro che avevano toccato le natiche dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come un mortaio."
Coloro che avevano toccato la coda dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come un pestello."
Coloro che avevano toccato il ciuffo di peli alla fine della coda dell’elefante risposero: "L’elefante, maestà, è come una scopa."
Dicendo, 'L’elefante è così, non è così. L’elefante non è così, è così.' Si colpivano l’un l’altro con pugni. Ciò faceva ridere il re.


http://www.canonepali.net/ud/ud6-4.htm