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lunedì 9 maggio 2011

La luna nel secchio

Da molti anni la monaca Chinoyo studiava lo zen sotto la guida del maestro Bukko. Malgrado praticasse intensamente la meditazione, non aveva ancora ottenuto il minimo satori, comprensione, illuminazione.
Una sera che, caduta la notte, era andata a prendere l’acqua al pozzo del monastero, si affacciò al bordo e scoprì il riflesso della luna che si specchiava nella liquida superficie.
Vi affondò il suo vecchio secchio di bambù rattoppato e quando lo tirò su vide con gioia che adesso l’astro notturno si specchiava al suo interno.
Tutta contenta di aver catturato la luna e di portarsela via, camminò con cautela per poter continuare a contemplarla nel recipiente.
A un tratto il fondo del vecchio secchio cedette, goro-goro! tutta l’acqua colò via e il riflesso della luna scomparve.

In un lampo la donna comprese quanto vana fosse la sua mente, sempre desiderosa di imprigionare la realtà mentre non poteva captarne che i riflessi deformati.
Nello stesso istante, fu inondata dalla sublime luce del Risveglio.

In seguito Chinoyo divenne la superiora di un importante monastero da lei fondato, e una statua con la sua effigie ha attraversato i secoli.


A che cosa potremmo paragonare
la nostra vita?
Alla scimmia che tenta di afferrare
il riflesso della luna nell’acqua…
Non potete avere
tutto quello che il vostro spirito ingordo
immagina e desidera!

Sengai

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