Quando Brahma, il nostro avo,
ebbe creato questo mondo e il mondo degli dei,
quando ebbe dettato tutte le leggi dell'universo,
le età della vita e le eternità,
quando ebbe coniugato le grandi illusioni, il falso con il vero,
il bene con il male e l'ombra con la luce,
sollevò la testa e contemplò la sua opera.
Allora vide in cielo il sole crepitante che riempiva lo spazio.
Il nostro avo Brahma, chinandosi sulla terra,
vide gli alberi bruciare sotto l'astro incandescente,
vide ovunque gli animali e gli Spiriti dell'acqua,
le erbe, le pietre, gli Spiriti dell'aria accartocciarsi,
bruciare e finire in polvere.
Il suo cuore ne fu turbato.
Distolse il volto.
E il suo sguardo incontrò l'oceano tenebroso.
Sulle onde immobili stava disteso un Essere.
Era d'oro come il mattino appena nato,
più bello di ogni vita e più puro del Vuoto,
desiderabile e beato, infine, come l'amore stesso.
Brahma aprì bocca e gli disse:
"Chi sei tu?"
Quello si destò, si mise a sedere sull'acqua scura,
si fregò gli occhi, gettò un'occhiata intorno e vide Brahma sulla riva.
Un sorriso gli illuminò il volto.
Disse spensierato, uscendo dal letto:
"Oh, buongiorno, caro avo.
Io sono Narayana, l'anima dell'universo."
"Ho inteso bene?" gli rispose Brahma,
con sguardo improvvisamente severo.
" Questo negligente saluto sarebbe rivolto a me?
Senza dubbio ignori chi vedi qui di fronte a te.
Il creatore di tutto, il distruttore del resto,
l'essere dagli occhi di loto, lo spirito dei mille mondi,
e l'evidente autore della favola che in questo momento
un uomo sta scrivendo per noi,
ecco chi sono!"
L'altro sbottò a ridere, scacciò dal volto una foschia passeggera e disse:
" Ti sbagli!
L'inventore dei centri e delle periferie,
il sovrano degli dei e l'onnipresente, sono io, Narayana.
Il tuo corpo, la tua apparenza,
l'uovo dove sei germinato tra le galassie,
e gli impensabili vuoti e le costellazioni,
tutto è opera mia.
Accettalo, e sii felice sotto il mio occhio indulgente"
Brahma tuonò dal naso e alcuni mondi tremarono.
Narayana avvampò.
I loro sguardi furibondi fecero fuggire in ogni direzione
migliaia di stelle impaurite.
Mentre inarcavano la schiena pronti a saltarsi addosso,
improvvisamente si erse fra i loro corpi tesi
una verga di fuoco.
Indietreggiarono entrambi e alzarono la testa.
"Se è vero che tu sai" urlò Brahma " parla!
Dimmi da dove spunta quest'orribile fallo"
L'altro rispose:
"Se è vero che tu sei il Padre della vita,
dimmi in quale segreto va a piantarsi questo glande eretto
fuori portata del mio occhio infallibile!"
"Lo sapremo subito" disse Brahma
"Io salirò su questo sesso infuocato fino alla sua rossa cima.
Tu prendi il cammino inverso e immergiti nella sua radice.
Così sapremo da dove viene, e dove va!"
Vivace come il pensiero, Brahma salì per migliaia di anni.
Narayana, per migliaia di anni scese dritto nelle opache foschie.
Ma non trovarono niente, né ventre né vertice.
Allora l'uno risalì e l'altro ridiscese.
Entrambi, distrutti dalla stanchezza, dissero:
"Ma cos'è questo?"
La verga prodigiosa ebbe un fremito.
" Io sono" rispose.
E ciascuno la intese.
E sul granello di sabbia ove vivevano gli umani
il sole rassicurato si placò nel cielo,
gli alberi rinverdirono e gli individui stupefatti
si guardarono l'anima,
ove nasceva l'infinito.
http://www.isolafelice.info/brahma.htm