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Epica e Miti, Racconti e Leggende

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sabato 26 marzo 2011

Il mito di Atlante

Atlante era un gigante, figlio di Giapéto e di Asia, che, per avere aiutato altri Giganti nella rivolta contro Giove, fu da questi condannato, là dove tramonta il Sole, a reggere sulle spalle il peso del mondo. Egli possedeva il Giardino delle Esperidi, dove crescevano i famosi pomi aurei. "Ercole chiese ad Atlante di poterne cogliere qualcuno. Atlante, che aveva intenzione di fargli pagar caro tanto ardimento, si offerse di andare egli stesso a coglierne tre, purché, nel frattempo, l'altro reggesse, in sua vece, il mondo". "Ma quando Ercole si fu addossato quel po' di peso, l'altro non volle più riprenderselo. Ercole, che, in fatto di furberia non era meno da lui, finse di rassegnarsi: solo pregò Atlante di prendere il suo posto finché egli si fosse fatto un guanciale per attutire il grave peso del mondo.
Atlante ci cascò e il resto s'indovina. Prima che Giove gli avesse imposto quell'incomodo gravame, Atlante aveva avuto tutto il tempo per assicurarsi una assai numerosa discendenza.
Da Pleiòne, aveva generato le Pleiadi, sette; da Etna, le Iadi (cioè piovose, perché apparivano in cielo al cominciare della stagione delle piogge), altre sette; da Esperide, le Esperidi che custodivano i giardini dello stesso nome, altrettante…
Capitò, da lui, al ritorno dall'impresa della Medusa, Persèo e gli chiese ospitalità. Atlante, memore di un vaticinio secondo cui sarebbe stato privato dell'oro da un figlio di Giove, non solo gli negò l'ospitalità, ma anzi cercò di scacciarlo con la maniera forte. Allora Persèo, mostrandogli la testa della Medusa, pietrificò Atlante che così diventò la montagna che porta ancora il suo nome".




Quando si dice portare il peso del mondo sulle spalle...
Da notare come la copia romana di stampo ellenistico (i greci erano soliti costruire statue in bronzo che puntualmente veniva fuso e riciclato) presenti il mondo come un globo.

Morelli - Dei e Miti - Ediz. Fratelli Melita